Sono tanti gli artisti e creativi che in questi anni hanno collaborato con noi dando vita a workshop, mostre ed eventi: 

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NATURE

Fondazione Villa Mirabello, via Villa Mirabello 6, Milano

a cura di Gianluca Quaglia e Francesca Pampado 


Idea Copernico, un progetto d’arte contemporanea attivo dal 2012 all’interno del Centro Diurno Disabili Il Melograno presso l’Opera Diocesana Istituto San Vincenzo di Milano, per la prima volta ha coinvolto 11 servizi tra cui CDD, SFA e comunità, enti pubblici e privati, per persone con disabilità, per realizzare un evento unico. 

NATURE è un progetto nato nel 2021 con le caratteristiche di un laboratorio creativo a distanza, con l’obiettivo di fronteggiare le tante limitazioni causate delle chiusure imposte dalla crisi sanitaria, e ora diventa una mostra con un totale di oltre 200 opere e manufatti che sono stati adoperati per realizzare quattro grandi interventi nelle bellissime sale della quattrocentesca Villa Mirabello, un gioiello segreto tutto da scoprire.

Durante i laboratori on-line è stato affrontato un argomento tanto semplice quanto dibattuto, ovvero il rapporto tra l’uomo e la natura che può essere considerato sotto diversi aspetti, perché riveste nelle nostre vite ruoli molteplici. La natura non è soltanto un habitat, ma anche fonte di armonia e pace, di nutrimento, di pericolo, bellezza o ritualità.

La proposta, rivolta a tutte le persone che hanno partecipato al laboratorio online, consisteva nel guardarsi intorno per scoprire la natura a loro circostante, dall’aiuola agli alberi fuori dalla finestra, dalle piante sul balcone o sul davanzale di casa alla vegetazione del parco dove si va a passeggiare o a portare il cane, ma anche, osservando in dispensa o nel cassetto della frutta e della verdura del frigorifero in cucina. In un periodo nel quale molte abitudini hanno subito una trasformazione verso il digitale, si è scelto di parlare di natura, di paesaggio e di agricoltura. Tante sono le persone che hanno aderito a questa proposta, realizzando diversi manufatti che mostrano i risultati dell’esplorazione degli ambienti in cui hanno vissuto nei lunghi mesi di rinunce e impedimenti. 

I visitatori, entrando in mostra, possono scoprire la qualità e la varietà degli interventi che sono esposti in stretto dialogo con le decorazioni degli ambienti di Villa Mirabello. L’intento è quello di restituire la coralità delle proposte, facendo in modo che le opere generino, in chi si ferma a guardarle, nuovi spunti di riflessione e suggestioni. Inoltre sarà possibile visitare una sezione dedicata alla storia di Idea Copernico e alle esperienze che in questi dieci anni hanno coinvolto numerosi artisti del territorio. 

 Immagini della mostra Nature, Fondazione Villa Mirabello, Milano. 


 

Immagini della mostra Nature, Fondazione Villa Mirabello, Milano. 

Immagini della mostra Nature, Fondazione Villa Mirabello, Milano. 


Immagini della mostra Nature, Fondazione Villa Mirabello, Milano. 


Immagini della mostra Nature, Fondazione Villa Mirabello, Milano. 


Immagini della mostra Nature, Fondazione Villa Mirabello, Milano. 


Immagini della mostra Nature, Fondazione Villa Mirabello, Milano. 


Immagini della mostra Nature, Fondazione Villa Mirabello, Milano. 


Immagini della mostra Nature, Fondazione Villa Mirabello, Milano. 


Immagini della mostra Nature, Fondazione Villa Mirabello, Milano. 


Immagini della mostra Nature, Fondazione Villa Mirabello, Milano. 


Immagini della mostra Nature, Fondazione Villa Mirabello, Milano. 


Immagini della mostra Nature, Fondazione Villa Mirabello, Milano. 


Immagini della mostra Nature, Fondazione Villa Mirabello, Milano. 


Immagini della mostra Nature, Fondazione Villa Mirabello, Milano. 

Doing, Undoing , Redoing (fare, annullare, rifare) costruire paesaggi col collage. 
workshop a cura di Roberta Lozzi


La creazione dei “paesaggi” è avvenuta tramite la distruzione d’immagini prese da libri e riviste. 

L’utilizzo del frammento, del pezzo di carta strappata è la tecnica proposta da Roberta Lozzi.  

L’assemblaggio di frammenti permette infatti di arrivare ad un processo creativo attraverso il quale anche il più piccolo pezzetto di carta assume importanza e contribuisce a far nascere realtà ed immagini del tutto inedite e personali. I lavori realizzati dai singoli partecipanti, sono stati utilizzati per creare una grande opera finale, dove il processo di “distruzione e ricostruzione” si manifesta pienamente nell’opera collaborativa.

 Immagini della workshop Doing, Undoing , Redoing a cura di Roberta Lozzi.


 

 Immagini della workshop Doing, Undoing , Redoing a cura di Roberta Lozzi.

 Immagini della workshop Doing, Undoing , Redoing a cura di Roberta Lozzi.


 Immagini della workshop Doing, Undoing , Redoing a cura di Roberta Lozzi.


 Immagini della workshop Doing, Undoing , Redoing a cura di Roberta Lozzi.


 Immagini della workshop Doing, Undoing , Redoing a cura di Roberta Lozzi.

 

Azzurro Complicato workshop e mostra a cura di Leila Mirzakhani

Tutti i partecipanti sono stati supportati nella realizzazione di vari dipinti su carta, utilizzando solo il colore blu. La scelta di proporre un colore, seppur in differenti tonalità, è servita a stimolare la concentrazione, la ricerca di un equilibri formale semplice, con l’intenzione di valorizzare le diverse interpretazioni.

Nella prima fase sono stati proposti temi e immagini legati al mondo della natura e dell’artigianato, come fiori e vasi. Successivamente ogni partecipante ha realizzando dipinti di differenti formati e linguaggi espressivi. Nella galleria è possibile osservare che l’oltremare, il cobalto, il turchese e il blu di Prussia, possono restituire diverse e opposte sensazioni tra loro. Calma e tranquillità oppure concitazione ed estro, condizioni che si riscontrano nelle opere degli artisti.

 

 Immagini della workshop Azzurro Complicato a cura di Leila Mirzakhani.

 Immagini della workshop Azzurro Complicato a cura di Leila Mirzakhani.

 Immagini della workshop Azzurro Complicato a cura di Leila Mirzakhani.

 

Oggetti di moti vivaci  workshop e mostra a cura di Devis Bergantin. 


Oggetti di moti vivaci è la restituzione di un lungo laboratorio condotto dall’artista Devis Bergantin in collaborazione con alcuni ospiti che frequentano il CDD Il Melograno, i quali si sono confrontati su un tema classico come la natura morta. Il dialogo sulla natura morta si è fatto occasione per ritrarre oggetti legati al vissuto di ciascuno, raccolti dalla propria quotidianità, per metterli in gioco, all’interno dell’atelier, sotto lo sguardo altrui. Inoltre non è mancata l’analisi attenta delle opere di uno dei maestri italiani del genere, ossia Giorgio Morandi. 

 Immagini della workshop Oggetti Di Moti Vivaci a cura di Devis Bergantin.

 Immagini della workshop Oggetti Di Moti Vivaci a cura di Devis Bergantin.

 Immagini della workshop Oggetti Di Moti Vivaci a cura di Devis Bergantin.

 Immagini della workshop Oggetti Di Moti Vivaci a cura di Devis Bergantin.

 Immagini della workshop Oggetti Di Moti Vivaci a cura di Devis Bergantin.

 Immagini della workshop Oggetti Di Moti Vivaci a cura di Devis Bergantin.

 Immagini della workshop Oggetti Di Moti Vivaci a cura di Devis Bergantin.

 Immagini della workshop Oggetti Di Moti Vivaci a cura di Devis Bergantin.

 Immagini della workshop Oggetti Di Moti Vivaci a cura di Devis Bergantin.

 Immagini della workshop Oggetti Di Moti Vivaci a cura di Devis Bergantin.

 Immagini della workshop Oggetti Di Moti Vivaci a cura di Devis Bergantin.

 Immagini della workshop Oggetti Di Moti Vivaci a cura di Devis Bergantin.

 

Immagini della workshop Oggetti Di Moti Vivaci a cura di Devis Bergantin. 

 Immagini della workshop Oggetti Di Moti Vivaci a cura di Devis Bergantin.

Illuminare

workshop e mostra a cura di Donatella Izzo 



L’artista coinvolta per questa edizione è stata Donatella Izzo, che, in linea con la propria ricerca artistica, ha proposto agli ospiti del Centro un workshop sulla fotografia e l’interazione con altri mezzi espressivi come il collage e la pittura.

 

Grazie alle diverse abilità di ciascuno, la Izzo ha sviluppato un diverso approccio alla fotografia, intesa come acquisizione del visibile, mediante l’utilizzo di uno scanner elettronico, sostituendolo alla macchina fotografica.

 

In un alternarsi di gioco e sperimentazione, gli artisti hanno appoggiato su di esso svariati materiali, sintetici e naturali, nonché parti del proprio corpo che attraverso un processo di  “illuminazione” venivano restituiti  in un’immagine digitale. 

Tale immagine poteva quindi essere semplicemente stampata in scala 1:1, oppure ingrandita in una sua parte per evidenziarne particolari affascinanti e inaspettati, per scoprire nuove sfumature e altrettanti incontri di linee e colore.  Non solo, tale immagine poteva anche essere re-interpretata introducendo interventi materici.

 

Ecco allora alternarsi foglie raccolte in giardino a stoffe e fili, carta e plastica, colori e trasparenze, elementi scelti liberamente da ciascuno, lasciandosi trasportare da spinte sensoriali tattili e visive, immediate o ragionate.

 Immagini della workshop Illuminare,  a cura di Donatella Izzo.


 Immagini della workshop Illuminare,  a cura di Donatella Izzo.


 Immagini della workshop Illuminare,  a cura di Donatella Izzo.


 Immagini della workshop Illuminare,  a cura di Donatella Izzo.


 Immagini della workshop Illuminare,  a cura di Donatella Izzo.


 Immagini della workshop Illuminare,  a cura di Donatella Izzo.


 Immagini della workshop Illuminare,  a cura di Donatella Izzo.


 Immagini della workshop Illuminare,  a cura di Donatella Izzo.


 Immagini della workshop Illuminare,  a cura di Donatella Izzo.


 Immagini della workshop Illuminare,  a cura di Donatella Izzo.


 Immagini della workshop Illuminare,  a cura di Donatella Izzo.


La stanza in cui mi piace stare solo
Workshop a cura di Gianluca Quaglia e Francesca Pampado
Mostra a cura di Antonio D'Amico

Il lavoro di un’artista consiste nello studio, nella pratica e nella ricerca del modo migliore per comunicare un pensiero o un’idea, sia a livello concettuale che formale. Tutte questi fasi che precedono l’opera d’arte necessitano però di un elemento fondamentale, un terreno in cui possano attecchire, crescere e infine sbocciare. Determinante per lo sviluppo di un’idea è quindi la capacità di creare un ambiente, inteso anche come ambiente fisico, idoneo che possa favorire lo sviluppo di un progetto artistico. Spesso questi luoghi sono gli studi degli artisti in cui un’artista appunto può trovare, perché è lui stesso ad averli portati,  tutti gli elementi di cui a bisogno per lavorare e un luogo in cui sono presenti tutte le condizioni per pensare, scegliere, scartare e in fine realizzare un’opera. 

Con queste idee ben chiare in mente ho progettato e condotto i workshop in cui sono state realizzate le opere per la mostra la stanza in cui mi piace stare solo.

Il mio lavoro infatti è stato quello di confrontarmi con persone che avevano e hanno voglia di conoscere e raccontarsi, sviluppando per ognuno di loro un ambiente che fosse idoneo ad accogliere le proprie idee, abitudini, capacità, interessi e creatività. 

E’ stato necessario quindi creare le condizioni per… 

Ciò che è avvenuto dopo è merito degli artisti che hanno deciso di mostrarci con generosità aspetti importanti della loro vita, come la fatica di raggiungere un obiettivo, l’importanza dei ricordi d’infanzia, l’amore per la propria casa, la voglia di essere ascoltato, la malattia e tanto altro. Tutti questi argomenti fanno sicuramente parte della vita della maggioranza delle persone, della mia sicuramente. Sono temi personali che grazie agli artisti presenti in mostra sono divenuti racconti collettivi a disposizione del pubblico.

Se la creatività è una caratteristica insita nell’essere umano, il ruolo dell’artista è quello di scegliere di realizzare un’opera per poi condividerla con il mondo circostante facendola entrare in risonanza con le storie degli altri, diventando argomento di discussione, incontro e perché no anche di conflitto.

Immagini della mostra La Stanza In Cui Mi Piace Stare Solo, presso i Musei Civici Di Domodossola a cura di Antonio D'Amico. Progetto Ideato da Gianluca Quaglia.


Immagini della mostra La Stanza In Cui Mi Piace Stare Solo, presso i Musei Civici Di Domodossola a cura di Antonio D'Amico. Progetto Ideato da Gianluca Quaglia.


Immagini della mostra La Stanza In Cui Mi Piace Stare Solo, presso i Musei Civici Di Domodossola a cura di Antonio D'Amico. Progetto Ideato da Gianluca Quaglia.


Immagini della mostra La Stanza In Cui Mi Piace Stare Solo, presso i Musei Civici Di Domodossola a cura di Antonio D'Amico. Progetto Ideato da Gianluca Quaglia.


Immagini della mostra La Stanza In Cui Mi Piace Stare Solo, presso i Musei Civici Di Domodossola a cura di Antonio D'Amico. Progetto Ideato da Gianluca Quaglia.


Immagini della mostra La Stanza In Cui Mi Piace Stare Solo, presso i Musei Civici Di Domodossola a cura di Antonio D'Amico. Progetto Ideato da Gianluca Quaglia.


Immagini della mostra La Stanza In Cui Mi Piace Stare Solo, presso i Musei Civici Di Domodossola a cura di Antonio D'Amico. Progetto Ideato da Gianluca Quaglia.


Immagini della mostra La Stanza In Cui Mi Piace Stare Solo, presso i Musei Civici Di Domodossola a cura di Antonio D'Amico. Progetto Ideato da Gianluca Quaglia.


Immagini della mostra La Stanza In Cui Mi Piace Stare Solo, presso i Musei Civici Di Domodossola a cura di Antonio D'Amico. Progetto Ideato da Gianluca Quaglia.


Immagini della mostra La Stanza In Cui Mi Piace Stare Solo, presso i Musei Civici Di Domodossola a cura di Antonio D'Amico. Progetto Ideato da Gianluca Quaglia.


Immagini della mostra La Stanza In Cui Mi Piace Stare Solo, presso i Musei Civici Di Domodossola a cura di Antonio D'Amico. Progetto Ideato da Gianluca Quaglia.


Immagini della mostra La Stanza In Cui Mi Piace Stare Solo, presso i Musei Civici Di Domodossola a cura di Antonio D'Amico. Progetto Ideato da Gianluca Quaglia.


Immagini della mostra La Stanza In Cui Mi Piace Stare Solo, presso i Musei Civici Di Domodossola a cura di Antonio D'Amico. Progetto Ideato da Gianluca Quaglia.


Immagini della mostra La Stanza In Cui Mi Piace Stare Solo, presso i Musei Civici Di Domodossola a cura di Antonio D'Amico. Progetto Ideato da Gianluca Quaglia.


Immagini della mostra La Stanza In Cui Mi Piace Stare Solo, presso i Musei Civici Di Domodossola a cura di Antonio D'Amico. Progetto Ideato da Gianluca Quaglia.


Come Latte Versato Nella Sabbia Del Mare

workshop e mostra a cura di Ilaria Cuccagna.



Latte versato nella sabbia del mare è il risultato di un workshop condotto da Ilaria Cuccagna, un’artista che lavora tra l’Italia e la Svizzera utilizzando il medium della ceramica, del gesso e, in modo particolare, del bronzo, che ha proposto un’esperienza collaborativa fondata sull’utilizzo di tecniche e materiali classici come l’argilla, il gesso e gli stampi. Durante il workshop i partecipanti si sono cimentati nell’azione libera di gesti e segni impressi sulla superficie cedevole dell’argilla cruda, che è stata in seguito cotta. Le tracce emerse sui manufatti ceramici celano e, allo stesso tempo raccontano, le diverse identità degli artisti intervenuti. Alcune di queste opere, in seguito, sono servite per la creazione di stampi in gesso che, messi in relazione con la loro forma primordiale in ceramica, danno vita a un doppio, a un altro da se stesso, nel quale specchiarsi. Ciò si è reso possibile grazie alla tecnica dello stampo che, con vari procedimenti, consente di realizzare una o più copie di un originale, quel manufatto che custodisce l’autorialità dell’artista, di fatto messa in discussione e quindi privata della sua esclusività dalla riproducibilità di un’altra tecnica.

Immagini del workshop Latte Versato Nella Sabbia Del Mare workshop e mostra a cura di Ilaria Cuccagna.


Immagini del workshop Latte Versato Nella Sabbia Del Mare workshop e mostra a cura di Ilaria Cuccagna.


Immagini del workshop Latte Versato Nella Sabbia Del Mare workshop e mostra a cura di Ilaria Cuccagna.


Immagini del workshop Latte Versato Nella Sabbia Del Mare workshop e mostra a cura di Ilaria Cuccagna.


Immagini del workshop Latte Versato Nella Sabbia Del Mare workshop e mostra a cura di Ilaria Cuccagna.


Immagini del workshop Latte Versato Nella Sabbia Del Mare workshop e mostra a cura di Ilaria Cuccagna.


Immagini del workshop Latte Versato Nella Sabbia Del Mare workshop e mostra a cura di Ilaria Cuccagna.


Immagini del workshop Latte Versato Nella Sabbia Del Mare workshop e mostra a cura di Ilaria Cuccagna.


Immagini del workshop Latte Versato Nella Sabbia Del Mare workshop e mostra a cura di Ilaria Cuccagna.


Immagini del workshop Latte Versato Nella Sabbia Del Mare workshop e mostra a cura di Ilaria Cuccagna.


Sagoma: contorno, intorni e interno 

workshop e mostra a cura di Eva Angeloro, Elena Fornasa e Serena Spadaro.


Le artiste coinvolte per questa edizione sono state Eva Angeloro, Elena Fornasa e Serena Spadaro, studentesse del corso di terapeutica artistica dell’Accademia delle Belle Arti di Brera, hanno proposto agli ospiti del Centro un workshop sulla rappresentazione di sé nel mondo. “Quando il corpo si trasforma in linea definisce due mondi, quello interiore e quello esteriore. Tuttavia la frontiera non è invalicabile, questi mondi sono in grado di trovare punti di accordo, proprio come i corpi possono incontrarsi, fondersi e generare forme nuove. Vi invitiamo, dunque, a partecipare a questo viaggio sull'autoritratto declinato attraverso la sagoma, con le sue luci ed ombre, i pieni ed i vuoti e le sue forme inedite.” 

Immagini del workshop Sagoma: contorno, intorno e interno,  workshop e mostra a cura di Eva Angeloro, Elena Fornasa e Serena Spadaro.


Immagini del workshop Sagoma: contorno, intorno e interno,  workshop e mostra a cura di Eva Angeloro, Elena Fornasa e Serena Spadaro.


Immagini del workshop Sagoma: contorno, intorno e interno,  workshop e mostra a cura di Eva Angeloro, Elena Fornasa e Serena Spadaro.


Immagini del workshop Sagoma: contorno, intorno e interno,  workshop e mostra a cura di Eva Angeloro, Elena Fornasa e Serena Spadaro.


Immagini del workshop Sagoma: contorno, intorno e interno,  workshop e mostra a cura di Eva Angeloro, Elena Fornasa e Serena Spadaro.


Immagini del workshop Sagoma: contorno, intorno e interno,  workshop e mostra a cura di Eva Angeloro, Elena Fornasa e Serena Spadaro.


Immagini del workshop Sagoma: contorno, intorno e interno,  workshop e mostra a cura di Eva Angeloro, Elena Fornasa e Serena Spadaro.


Magic blu 0000ff 

workshop a cura di Daniela Ardiri 


Il progetto di questa mostra è il risultato di un laboratorio condotto da Daniela Ardiri, la quale ha proposto ai partecipanti di sperimentare l’uso di macchine fotografiche usa e getta. Gli scatti realizzati sono stati adoperati da ogni artista seguendo la propria attitudine per realizzare azioni installative e suggestioni che partono dal supporto fotografico per esplorare altri mondi. L’uso della macchina fotografica usa e getta, ha permesso a Ornella Bentivegna, Rosalba Scaduto e Vittoria Iskra di muoversi fuori e dentro il centro diurno, osservando con particolare attenzione ciò che ogni giorno le circonda e producendo immagini che costituiscono il loro personalissimo punto di vista del reale. Tanto è vero che, nonostante la comune base di partenza, le artiste coinvolte hanno realizzato interventi molto diversi e distanti tra loro.

Immagini del workshop Magic Blue 0000ff,  workshop e mostra a cura di Daniela Ardiri.


Immagini del workshop Magic Blue 0000ff,  workshop e mostra a cura di Daniela Ardiri.


Immagini del workshop Magic Blue 0000ff,  workshop e mostra a cura di Daniela Ardiri.


Immagini del workshop Magic Blue 0000ff,  workshop e mostra a cura di Daniela Ardiri.